Suggestioni valdostane, Gressoney
Dopo molti anni siamo tornati all’esperienza della vacanza in montagna, con qualche difficoltà in più, ma con lo struggente desiderio di sentire di nuovo l’aria frizzante del mattino che fa rabbrividire piacevolmente le gambe nei coraggiosi pantaloncini corti e nel sicuro riparo del pile addosso.
In una grande casa Walser, lontana da tutto…
…con il panorama mozzafiato del massiccio del Monte Rosa che si spalanca agli occhi stupefatti…
…la sobria presenza del paesino di Gressoney St. Jean, turistico ma non troppo sguaiato….
…l’amore degli abitanti per i colori vivaci dei fiori…
…e degli abiti tradizionali del sacrosanto giorno di festa…
…per staccare dalla vita contadina che ancora fa alzare all’alba per mungere…
…un latte profumato d’erba da godersi in purezza, come un miracolo di semplicità…
…formaggi grassi e saporiti, da mangiare anche a colazione, perché no…
…e un burro giallo, ricco di panna, che si fa attendere perché magari deve ancora essere filtrato dal suo siero…
…per non parlare della golosa quittengelee di Margarete, che rende davvero speciale il pane imburrato…
…un pane di cereali arricchito da pezzetti di castagne, da tagliare a fettone spesse col coltello…
…per avere tutta l’energia necessaria ad affrontare la salita di un sentiero lungo, e impervio, e faticoso…
…dove possono accadere incontri inaspettati…
…e poi trovi la vita che esplode dove non te l’aspetti…
…e presenze tranquille e rassicuranti…
…un percorso che arriva in alto…
…e porta in paradiso…
…insomma, una metafora della vita…
…quando vale sempre la pena di non mollare nelle difficoltà…
…quando bisogna avere la coscienza dei propri limiti e accettare un aiuto per proseguire…
…ma quando la difficoltà è superata e siamo arrivati oltre, possiamo finalmente avere uno sguardo più ampio…
…e ci si apre il futuro.