Stavo leggendo un libro-intervista del giornalista e autore Paolo di Paolo con Dacia Maraini e mi sono imbattuta in una descrizione molto efficace delle sensazioni che la famosa scrittrice fa vivere ai personaggi femminili dei suoi libri. Mi sono ritrovata in modo straordinario nelle sue parole.
Vi riporto il brano.
“Ho passato il pomeriggio a cucinare ma senza fatica con un senso di piacere tutto concentrato nelle mani: (…) ammucchiare la farina sul tavolo farci un buco dentro versarci il latte e lo zucchero manipolare la pasta che diventa elastica come la creta sono gesti che se fatti senza fretta senza costrizione possono provocare una lucida tensione che tocca i sensi.”
Come scrisse Proust…
“Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto uno strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza il libro, non avrebbe forse visto in se stesso.”