
Questa è una di quelle volte in cui si possa dire che l’allievo ha superato il maestro.
Non che io abbia superato nessuno, per carità. Anzi, è proprio il contrario. Le mie figlie stanno diventando molto più brave di me in cucina e io ne sono orgogliosa.
Questa ricetta, ad esempio, ho osato sperimentarla dopo che Arianna l’aveva realizzata con successo.
E io sono felice di imparare da lei!
La ricetta è presa dalla bravissima chiarapassion , a questo link.
Ecco la ricetta. Per realizzarla è necessario utilizzare una pentola di ghisa con coperchio, che possa andare in forno. Altrimenti va bene anche una pentola di acciaio a fondo spesso e addirittura una pirofila di vetro.
Il procedimento è davvero semplice e veloce, tenendo conto che l’impasto deve lievitare molto a lungo, ma i passaggi sono pochi e semplici.
INGREDIENTI
- 500 g di farina 0 abbastanza forte (io ho usato una W 230) (vedere nota in fondo)
- farina di semola per lo spolvero.
- 350 ml di acqua a temperatura ambiente
- un cucchiaino di sale fino
- 2 g di lievito di birra fresco
- mezzo cucchiaino di miele
COME HO FATTO
- Ho sciolto il lievito in poca acqua presa dal totale.
- In una ciotola capiente ho mescolato la farina con il sale e ho aggiunto l’acqua e il miele.
- Ho iniziato a mescolare con una forchetta e poi ho aggiunto il lievito discioltosi nell’acqua.
- Ho mescolato ancora e ho ottenuto un impasto appiccicoso.
- Ho coperto la ciotola con la pellicola e ho lasciato a lievitare per 20 ore.
- Dopo il riposo l’impasto si è gonfiato e si è riempito di bolle.
- Ho preparato un vassoio coperto da uno strofinaccio pulito infarinato con la semola.
- Sulla spianatoia ho sparso della semola e, con grande delicatezza ho rovesciato l’impasto, cercando di non sgonfiarlo.
- Ho proceduto con le quattro pieghe. Ho allungato un lato dell’impasto e l’ho ripiegato al centro; poi ho fatto la stessa cosa sul lato opposto. Infine ho ripiegato anche gli altri due lati, come se dovessi fare un pacchetto.




- Ho rovesciato l’impasto sullo strofinaccio infarinato, in modo che le pieghe finissero sotto.
- Ho spolverizzato di semola anche la superficie.

- Ho coperto con la campana del portatorta e ho lasciato lievitare ancora 2 ore.
- Ho acceso il forno statico a 230° e ho messo dentro a scaldare la pentola vuota.
- Quando il forno ha raggiunto la temperatura ho tolto dal forno la pentola rovente e ci ho rovesciato dentro l’impasto, trovandomi quindi ancora con le pieghe sopra, come all’inizio. Non serve infarinare o ungere la pentola: il pane verrà fuori benissimo.
- Ho chiuso col coperchio e ho infornato.
- Ho lasciato cuocere per 30 minuti coperto, poi ho tolto il coperchio e ho lasciato dorare la superficie per altri 15 minuti.
- Ho tolto dal forno, ho sformato il pane e l’ho lasciato raffreddare sulla gratella per un paio d’ore.
- Ho conservato in un sacchetto di tela.
NOTA
Le FARINE si classificano secondo la quantità e qualità delle proteine (glutine) presenti, la loro capacità di sviluppare impasti adatti a lievitazioni più o meno lunghe.
FARINE DEBOLI, fino a 160W. Sono adatte alla piccola pasticceria, ai biscotti e alle paste frolle.
FARINE MEDIE, da 160W a 250 W. Sono indicate per impasti che necessitano di lievitazioni fino a 6-8 ore, come pane, pizza, e focaccia.
FARINE FORTI, da 250W a 300W. Sono farine utilizzate per prodotti che richiedono tempi di lievitazione lunghi e dolci lievitati.