Laciadéi

Laciadéi (8)La mia mamma non sapeva preparare molti dolci, che più o meno erano sempre gli stessi a seconda della stagione. Al periodo del Carnevale è legato però un ricordo della mia infanzia, le frittelle povere della mia nonna Bambina, fritte nella pentola di ferro dai bordi alti, brunita dalle alte temperature. Anche la mia mamma le preparava per il Sabato Grasso e io ho imparato a farle a mia volta. Sono frittelle povere, eco di un’epoca contadina poverissima, in cui la cucina era ritmata dall’avvicendarsi delle stagioni e dal susseguirsi delle feste religiose. A Carnevale l’unico dolce previsto erano “i laciadéi”, fatti giusto con tre ingredienti dei quali si poteva disporre, farina, uova e latte. La forma era approssimativa, spesso dotata di “cornetti” croccanti, come li chiamavamo noi. Lo zucchero, che era un lusso, veniva sparso solo sulla superficie e non era presente all’interno. Oggi posso dire che questa particolarità è un vantaggio, in quanto le frittelle non si inzuppano d’olio, ma rimangono asciutte e morbide. La saggezza degli antichi non si smentisce mai…

Ecco la ricetta di famiglia.

INGREDIENTI per circa 12 frittelle

  • 200 g di farina bianca
  • un uovo
  • una presa di sale
  • mezzo cucchiaino di lievito per dolci
  • latte quanto basta
  • zucchero a velo
  • olio per friggere

COME HO FATTO

  • Ho messo la friggitrice a 180°-190° e ho riscaldato l’olio.
  • In una terrina ho battuto l’uovo con il sale, ho aggiunto un po’ di latte, il lievito e la farina, mescolando bene con una frusta a mano.
  • Il latte va aggiunto poco per volta, fino ad ottenere un impasto morbido, più o meno come una pasta di pane molle e appiccicosa.
  • Ho raccolto l’impasto con il dosatore per il gelato (ah, le comodità moderne!) e ho depositato le frittelle nell’olio bollente, sei per volta.
  • Ho rigirato spesso con una paletta e ho aspettato circa 6 minuti. Si può aprirne una per controllare che sia cotta e asciutta all’interno.
  • Ho scolato e fatto asciugare leggermente sopra la carta da cucina, poi ho spolverizzato molto generosamente di zucchero a velo.
  • Vanno mangiate caldissime! Noi le abbiamo accompagnate con il vino bianco dolce Muskateller, del Baden-Wurttemberg!