La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita

La prima sorsata di birraPer l’anno nuovo che inizia voglio offrirvi un consiglio di lettura che apre davvero il cuore.

Qualche tempo fa ho trovato in biblioteca un librino delizioso, un collage di sensazioni che indicano, a chi non la riesce a vedere, la felicità nelle esperienze minime di ogni giorno. Talvolta cerchiamo una felicità totale che non riusciamo a trovare, mentre ci sfuggono i piccoli piaceri quotidiani, che sembrano impercettibili e che solo ad un essere sensibile emergono in tutta la loro evidenza e preziosità.

Vi consiglio perciò la lettura di questa piccola chicca di Philippe Delerm, edita da Frassinelli:     LA PRIMA SORSATA DI BIRRA e altri piccoli piaceri della vita

Vi riporto qui un piccolo brano, un assaggio, che sottolinea le sensazioni piacevoli evocate da un dolce semplice, in una giornata qualsiasi, esperienza accessibile a chiunque abbia il cuore aperto alla gioia della vita…

Buona lettura e l’augurio di un nuovo anno pieno di piccole felicità!

Il croissant per strada

“Ci siamo svegliati per primi. Ci siamo vestiti, mossi furtivamente di stanza in stanza con la prudenza di una sentinella indiana. Abbiamo aperto e richiuso la porta dell’entrata con la meticolosità di un orologiaio. Ecco, siamo fuori, nell’azzurro del mattino orlato di rosa, un accostamento di cattivo gusto se non ci fosse il freddo che tutto purifica.

Soffiamo una nuvola di fumo ad ogni respiro: siamo vivi, liberi e leggeri sul marciapiede del primo mattino. Meglio se la panetteria è un po’ lontana. Kerouac mani in tasca, abbiamo preceduto tutti: ogni passo è una festa.

Ci soprendiamo a camminare sul bordo del marciapiede come facevamo da bambini, come se a contare fosse il margine, il bordo delle cose. E’ tempo puro questa spedizione rubata al giorno quando tutti gli altri dormono.

Quasi tutti. Laggiù, ci vuole naturalmente la luce calda della panetteria – luce al neon in realtà, ma l’idea del calore le dona un riflesso ambrato. Ci vuole quel tanto di appannatura sul vetro quando ci avviciniamo, e l’allegria del saluto che la panettiera riserva solo ai primi clienti – complicità dell’alba.

“Cinque croissant, una baguette non troppo cotta!”

Il fornaio in canottiera infarinata si affaccia in fondo al negozio, e ti saluta come si salutano i prodi al momento della battaglia.

Siamo di nuovo in strada. Sappiamo che il cammino del ritorno non sarà lo stesso. Il marciapiede è meno sgombro, un po’ imborghesito dalla baguette stretta sotto il braccio, dal pacchetto dei croissant tenuto con l’altra mano. Ma prendiamo un croissant. La pasta è tiepida, quasi molle.
Questa piccola ghiottoneria nel freddo, mentre camminiamo: come se il mattino invernale diventasse croissant dentro di noi, come se noi diventassimo forno, casa, rifugio.
Procediamo più lentamente, tutti impregnati di biondo per attraversare l’azzurro, il grigio, il rosa che si stempera.

Comincia il giorno, e ci siamo già presi il meglio.”

Phillipe Delerme – da LA PRIMA SORSATA DI BIRRA e altri piccoli piaceri della vita