La pasta di zucchero già pronta è piuttosto costosa, anche se è comodo averla a disposizione in molte varianti di colore. Non amo decorare con essa le torte perchè mi piace mettere in evidenza i sapori degli ingredienti senza coprirli. Quando mi hanno chiesto di preparare una torta decorata con la pasta di zucchero, però, non ho saputo dire di no, e l’ho presa un po’ come una sfida: prepararla in casa dall’A alla Z, senza prelavorati o ingredienti introvabili.
Ho preparato quindi in casa anche lo zucchero a velo con il 10% di amido di frumento. Ne ho preparato un po’ di più di quello indicato nella ricetta, perchè è necessario regolare la consistenza della pasta aggiungendone fino a sentire tra le mani la giusta elasticità.
Penso però che quello industriale sia polverizzato più finemente e dia una consistenza migliore alla pasta. Ho visto in commercio anche confezioni da un paio di chili di peso… ovviamente più convenienti rispetto alle bustine del supermercato!
Le quantità degli ingredienti indicate nella ricetta sono sufficienti a decorare con uno strato sottile una torta casalinga di medie dimensioni, aggiungendo anche qualche decorazione.
Per colorare la pasta di zucchero sarebbe meglio ricorrere a coloranti in polvere; io ne avevo alcune bustine ma mi sono dimenticata di farmene tradurre le istruzioni dal tedesco, perciò ho dovuto utilizzare i coloranti liquidi che però hanno reso l’impasto appiccicoso e quindi ho integrato con altro zucchero a velo. Io consiglio inoltre di usare guanti di lattice per ogni variante di colore, perchè i coloranti alimentari sono molto intensi: possono penetrare nella pelle e lasciare le mani colorate in modo “indelebile”!
La pasta di zucchero può essere preparata in anticipo rispetto al dolce da decorare: in questo caso va avvolta nella pellicola da cucina e conservata a temperatura ambiente all’interno di un sacchetto da freezer da cui si fa uscire bene l’aria. In questo modo non si secca e dicono che si conservi anche diversi giorni. Meglio comunque non farne scorta, perchè al momento dell’uso potrebbe aver perso in parte la propria elasticità. Se risultasse troppo dura si potrà però passarla per pochi secondi nel forno a microonde e poi scaldarla lavorandola con le mani unte di burro. Se invece risultasse appiccicosa si può impastarla di nuovo aggiungendo altro zucchero a velo.
Ecco la ricetta.
INGREDIENTI
- 450 g di zucchero a velo industriale o preparato con il 10% di frumina (405 g di zucchero macinato finemente con il macinacaffè + 45 g di frumina)
- altro zucchero a velo per la lavorazione successiva
- 70 g di miele dal colore chiaro (tipo millefiori, acacia o simili)
- 30 g di acqua fredda
- 16 g di burro
- 6 g di gelatina in fogli (della Paneangeli ne occorrono 3 fogli da 2 g l’uno)
COME HO FATTO
- Ho messo l’acqua e la gelatina ad ammorbidire in una fondina per circa 10 minuti.
- Ho mescolato nel mixer lo zucchero a velo e la frumina.
- Ho messo un pentolino vuoto all’interno di uno più grande con tre quarti d’acqua e ho messo sul fornello fin quasi a bollizione.
- Ho tolto dal fuoco e ho messo nel pentolino a bagnomaria la gelatina con la sua acqua di ammollo.
- Ho mescolato fino a farla sciogliere completamente.
- Ho aggiunto il burro e ho fatto fondere anche quest’ultimo nella gelatina.
- Infine ho aggiunto il miele, mescolando bene fino ad ottenere un composto omogeneo.
- Ho tolto dal fuoco e ho lasciato intiepidire.
- Ho aggiunto poi il composto liquido allo zucchero nel mixer e ho frullato brevemente a scatti fino ad ottenere una palla appiccicosa.
- Sul piano di lavoro ho steso una cucchiaiata di zucchero a velo e vi ho versato il composto contenuto nel mixer.
- Ho lavorato con le mani aggiungendo ancora un poco di zucchero a velo fino a raggiungere una consistenza omogenea. Se ne ricava un impasto che conserva l’impronta delle dita premute sulla superficie.
- Ho avvolto la pasta di zucchero nella pellicola trasparente da cucina e poi l’ho ulteriormente protetta all’interno di un sacchetto di polietilene da freezer.
- Ho conservato a temperatura ambiente tutta la notte.