Questa settimana ho letto una deliziosa commedia di Oscar Wilde che finora mi era sfuggita, “L’importanza di chiamarsi Ernesto”. E’ stata una piacevolissima sorpresa: un testo surreale, dissacrante, straordinariamente umoristico! Spero di avere prima o poi l’occasione di vedere la commedia rappresentata a teatro.
Alla fine del secondo atto c’è un gustoso dialogo tra i due protagonisti, Jack e Algernon, entrambi impegnati nell’esilarante tentativo di cambiarsi il nome in Ernest per poter convolare a nozze con le rispettive fidanzate! Ma nel frattempo occupati a contendersi dei biscotti al burro con il tè…
JACK Come tu possa startene lì seduto, tutto tranquillo a mangiar biscotti imburrati nell’orrendo pasticcio in cui siamo, non riesco a capirlo. Mi sembri assolutamente cinico e spietato.
ALGERNON Beh, non posso mangiare biscotti col burro in modo agitato. Probabilmente mi finirebbe il burro sui polsini. I biscotti vanno mangiati con calma. E’ l’unico modo di mangiarli.
JACK Io dico che bisogna essere dei cinici incalliti per mangiare biscotti comunque, in un guaio come questo.
ALGERNON Quando mi trovo nei guai, il mangiare è la sola cosa che mi consola. Anzi, quando il guaio in cui mi trovo è veramente grosso, chiunque mi conosca intimamente potrà dirti che io rifiuto tutto ad eccezione del cibo e delle bevande. In questo momento, per esempio, se mangio biscotti è perché sono molto infelice. A parte il fatto che vado matto per i biscotti come questi.
(Si alza.)
JACK (si alza) Beh, non occorre che tu debba mangiarteli tutti, così da ingordo.
(Gli porta via i biscotti.)
ALGERNON (porgendogli la torta) Perché non prendi la torta, invece? A me la torta non piace.
JACK Dio buono! Credo di poter essere padrone di mangiare i miei biscotti nel mio giardino.
ALGERNON Ma hai appena detto che solo un cinico incallito può mangiare biscotti.
JACK Ho detto che sei un cinico incallito tu, date le circostanze. E’ una cosa molto diversa.
ALGERNON Può darsi. I biscotti però sono gli stessi. (Strappa a Jack il piatto coi biscotti.)
JACK Algy, mi fai il piacere di andartene?
ALGERNON Non puoi chiedermi di andarmene senza cena. E’ assurdo. Io non vado mai via senza aver cenato. Nessuno lo fa, eccetto i vegetariani e gente simile. Oltre tutto, ho preso un appuntamento col reverendo Chasuble per farmi battezzare alle sei meno un quarto con il nome di Ernest.
JACK Amico mio, prima la smetti con queste sciocchezze, meglio è per tutti. Ho combinato io, questa mattina, col reverendo Chasuble, di farmi battezzare alle cinque e mezza, e naturalmente prenderò il nome di Ernest. Come desidera Gwendolen. Non possiamo farci battezzare tutti e due con lo stesso nome. E’ assurdo. E poi, io ho tutto il diritto di farmi battezzare, se ne ho voglia. Non c’è nessuna prova che io sia stato battezzato da chicchessia. Penso anzi sia molto probabile che nessuno lo abbia mai fatto, e anche il reverendo Chasuble è d’accordo. Il tuo caso è del tutto diverso. Tu sei già stato battezzato.
ALGERNON Sì, ma sono anni che non mi battezzo più.
JACK Sì, ma sei già stato battezzato. E’ questo che conta.
ALGERNON Esatto. Quindi io so che il mio fisico regge bene il battesimo. Se tu non sei del tutto sicuro di esser già stato battezzato, mi sembra sia piuttosto pericoloso provarcisi adesso. Potrebbe anche farti male. Non devi dimenticare che una persona a te molto vicina è quasi deceduta, questa settimana a Parigi, per un forte raffreddore.
JACK Sì, ma tu mi hai detto che un forte raffreddore non è ereditario.
ALGERNON Una volta non lo era, lo so. Ma oso dire che adesso lo è. La scienza fa continui e meravigliosi progressi in ogni campo.
JACK (prendendo su il piatto dei biscotti) Oh, questa è una sciocchezza. Tu non fai altro che dire sciocchezze.
ALGERNON Jack, ti stai di nuovo mangiando i biscotti! Smettila, per piacere. Ce ne sono rimasti due soli. (Li prende.) Te l’avevo detto, che vado matto per i biscotti.
JACK Ma io odio la torta.
ALGERNON E perché allora la fai servire ai tuoi ospiti? Che razza di ospitalità!
JACK Algernon! Ti ho già detto di andartene. Qui non ti voglio. Si può sapere perché non te ne vai?
ALGERNON Perchè non ho ancora finito il tè! e poi c’è ancora un biscotto.
(Jack grugnisce, e si lascia cadere su una sedia. Algernon continua a mangiare.)
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