Foraging di fine settembre

C’è un legame forte tra noi e il nostro bosco. Lo amiamo, lo proteggiamo e lo teniamo pulito. Sono in molti qui a farlo; c’è anche chi si prende cura di un tratto del sentiero tagliando i rovi in eccesso e rendendolo percorribile. Non è vero che se un posto è di tutti, allora non è di nessuno. Ognuno di noi deve fare la sua parte.

Spesso noi, durante le nostre passeggiate, ci fermiamo raccogliere lattine e bottigliette che altri abbandonano. E’ un modo di dimostrare amore per un ambiente che è sempre generoso con noi.

Oggi, ad esempio, abbiamo scoperto che le bacche del biancospino erano mature e pronte da raccogliere. Abbiamo preso qualche ramo qui e là, evitando di depredare un solo cespuglio, così il bosco non ne risentirà. Per ora li ho messi in un largo vaso sul bancone della cucina e ogni volta che li guardo mi sento felice.

Abbiamo cercato anche le castagne, ma i ricci caduti per il forte vento sono ancora decisamente acerbi. Invece mi hanno commosso le ghiande, che cominciano a cadere e a cambiare colore, perché pregusto già il momento in cui produrranno il primo fittone per ancorarsi al terreno. Non ho mai visto niente di così piccolo ma straordinariamente tenace!

Come capita spesso, abbiamo fatto un tenero incontro: una minuscola rana, non più lunga di due-tre centimetri. Di colore marroncino, non l’avremmo nemmeno notata e se non fosse arrivata saltellando, per poi immobilizzarsi tra le foglie secche, rendendosi quasi invisibile!

Inoltre abbiamo sentito il canto insolito di un frosone. Di solito sentiamo le capinere, gli scriccioli, il codibugnolo, il luì; solo una volta ci è capitato di ascoltare un usignolo. Ma oggi questo lieve e delicato richiamo ci ha proprio incantati!

Il nostro bosco sa stupirci ogni giorno!