Suggestioni dal mondo, Expo 2015
Visitare Expo 2015 è un’esperienza frastornante: anche se avrei dovuto sapere almeno approssimativamente cosa aspettarmi, l’ingresso nel sito mi ha trovata impreparata e c’è voluto tempo perché riuscissi a trovare un filo logico per orientarmi al suo interno.
Devo dire che l’Italia ha fatto davvero un bel progetto: buona l’organizzazione, creative le idee, ottimi i contenuti. Ma l’Esposizione Universale non ha più le caratteristiche per le quali è nata, e molti paesi ne hanno fatto una vetrina scialbamente turistica, senza cogliere l’opportunità di proporre idee concrete e innovative intorno al tema della nutrizione. Alcuni paesi hanno costruito faraonici padiglioni che attraggono lunghe file di turisti a caccia di emozioni, altri non hanno avuto il coraggio di approfondire il tema proposto, riducendo la propria presenza alla promozione culturale o artigianale del proprio territorio.
I numerosissimi visitatori, poi, sembravano muoversi come api impazzite all’interno di un gigantesco alveare, come consumatori affamati all’interno di un Centro Commerciale, come bambini vocianti in un luna-park.
Tuttavia qualche spunto interessante c’è, anche se non sempre era facile scoprirlo. C’è la possibilità di incontrare persone appassionate del proprio lavoro, convinte della necessità di un percorso di consapevolezza, propositive in campo educativo. E soprattutto c’è la possibilità di compiere un percorso multisensoriale tra padiglioni e Cluster.
Per chi, come me, è del parere che bisogna saper vedere, dopo aver guardato, propongo una carrellata di fotografie della mia esperienza, che colgono qualche aspetto particolare, interessante, curioso, dell’esperienza sensoriale vissuta e rievocano i colori del mondo che si è ritrovato a Milano finalmente in pace, per parlare lo stesso linguaggio, quello del cibo, per ritrovare il senso della condivisione, per discutere di sostenibilità, per progettare insieme un futuro più giusto per tutti i cittadini del pianeta.
