Estate a Baden-Baden

IMG_8863Ho appena finito di leggere uno splendido libro di un autore russo contemporaneo quasi sconosciuto, Leonid Cypkin, che racconta con un linguaggio molto particolare alcuni episodi della vita di Dostoevskij.

L’autore era un medico, quindi uno scrittore non professionista, che vide pubblicata la sua opera solo negli Stati Uniti,  appena sette giorni prima di morire, essendo stato censurato in patria. La sua prosa ha uno stile espressivo particolare, caratterizzato da periodi lunghissimi, frequenti flashback, un doppio binario narrativo. E’ quasi un libro documentario, filtrato tuttavia da una accesa empatia per le figure dei protagonisti, il celeberrimo Dostoevskij e la moglie Anna, raccontati nella quotidianità di una profonda relazione d’amore, movimentata dalla passione per il gioco d’azzardo, dalla gelosia e dalla malattia dello scrittore che lo porterà poi alla morte. L’approccio alla lettura non è immediato, tuttavia si rivela estremamente affascinante.

Ne riporto qui un breve brano dove si narra di come la protagonista Anna, inizialmente solo segretaria dello scrittore, venga corteggiata dal futuro marito Fedja con i krendel, ciambelline russe ripiene, che potrei magari anche provare a riprodurre, se ne trovassi la ricetta in lingua italiana.krendel-byPastryday

…stava seduto al tavolino rotondo, di fronte a lei e le offriva il tè con quelle ciambelline che in russo si chiamano krendel’, scelte con attenzione alla pasticceria del Voznesenskij Prospekt – gli piaceva comprare i dolci, anche lì a Dresda, tornando dall’ufficio postale o dalla pinacoteca, aveva l’abitudine di portare a casa ogni sorta di ghiottonerie, quelle che le piacevano di più, e anche fragole, bacche e altra frutta – e dalla finestra lei lo vedeva arrivare, carico dei suoi acquisti, con involti e pacchetti in tutte e due le mani, allora scendeva al portone ad aspettarlo – e a lui piaceva che gli andasse incontro e lo aiutasse, e si arrabbiava se lei tardava anche solo di poco – a San Pietroburgo, seduto al tavolino rotondo, davanti a lei, le aveva versato il tè e le aveva raccontato tutto con la voce incrinata – lei non teneva più la testa bassa, ma lo guardava dritto negli occhi e quello sguardo di sotto in su a lui era parso limpido e inoffensivo, e davvero doveva essere così…”

Leonid Cypkin, Estate a Baden-Baden, 1982